mercoledì 13 dicembre 2017

In una via d'uscita

Cose inutili, cose senza senso
alle volte mi tocca d’onorare,
anche se sento in me allagarsi immenso
di desiderio il cuore più del mare,

cose che faccio, cose cui non penso
ma che devo, purtroppo, devo fare,
come una sorta di silenzio assenso
da cui non mi è possibile scappare,

cose impastate di burocrazia
che assediano il mio giorno fino a sera
per ore e ore di monotonia,

mentre si libra l’anima leggera
in una crepa della fantasia
dove respira ancora, ancora spera.

Casalecchio di Reno (Bologna), 13 dicembre 2017


Oggi mi ha preso malissimo, sommerso da cose inutili da fare, che pure non si riescono a scansare. Il grigiore burocratico impera, su tutto e tutti; eppure si fa strada, ogni tanto, qualche barlume di speranza, qualche varco attraverso cui fuggire, almeno con la fantasia, per non essere prigionieri di se stessi... in mezzo alla nebbia, anche fitta, traspare sempre la visione rassicurante della nostra bella basilica di San Luca. E il cuore in un sorriso si conforta.


Copyright testi e foto (C) Federico Cinti 2017

2 commenti:

  1. per fortuna l'immaginazione ci aiuta a superare la banale e grigia realtà dei nostri giorni. bellissima poesia.

    RispondiElimina
  2. Forse ha proprio ragione Montale, quando cerca l'anello che non tiene, la maglia rotta nella rete, il varco o le fronde dietro cui si svela il mare nella sua immensa azzurrità. La fantasia, la "facoltà imaginativa" leopardiana, Marisa, ci dà la chiave per aprire la porta e fuggire, anche solo per un po', dalla banalità del quotidiano. Ecco, per me è anche questo poesia...

    RispondiElimina