mercoledì 14 marzo 2018

Inno feriale dei vespri di Quaresima. Una mia proposta

GESÙ, CHE HAI PREDISPOSTO QUESTO TEMPO


Gesù, che hai predisposto questo tempo
penitenziale di quaranta giorni
e per salvare le anime hai prescritto
come precetto quello del digiuno,


ora assisti benigno la tua Chiesa,
assistila ora nella penitenza,
per cui ti supplichiamo a capo chino
di cancellare in noi tutti i peccati.


Rimetti tu, Gesù, con la tua grazia
ogni colpa compiuta in precedenza
e da quelle che pure arriveranno
proteggici, mitissimo custode,


perché, purificati con le azioni
annuali del nostro pentimento,
possiamo predisporci degnamente
a godere le gioie della Pasqua.


O Trinità clemente, l’universo
t’adori in ogni singola creatura,
e adesso resi nuovi dal perdono
sgorghi dal nostro cuore un canto nuovo.
Amen.



IESU, QUADRAGENÁRIAE
Iesu, quadragenáriae
dicátor abstinéntiae,
qui ob salútem méntium
praecéperas ieiúnium,


Adésto nunc Ecclésiae,
adésto pæniténtiae,
qua supplicámus cérnui
peccáta nostra dílui.


Tu retroácta crímina
tua remítte grátia
et a futúris ádhibe
custódiam mitíssime,


Ut, expiáti ánnuis
compunctiónis áctibus,
tendámus ad paschália
digne colénda gáudia.


Te rerum univérsitas,
clemens, adóret, Trínitas,
et nos novi per véniam
novum canámus cánticum.
Amen.




Alle volte mi stupisco da solo dei tesori immensi che la liturgia ha accumulato nei secoli e in particolare resto affascinato dagli inni del Breviario che, di ora in ora, scandiscono il giorno, le settimane e i tempi della vita interiore. Il grande repertorio dei salmi biblici si arricchisce così di una sapienza tutta romana, sia con gli inni di san Gregorio Magno sia con quelli che, via via, sono stati composti da poeti, più o meno noti, da santi o musicisti veramente ispirati dall'alto, da Dio. Sì, mi piacciono davvero tanto e sono un po' dispiaciuto che, spesso, siano stati accantonati assieme alla loro lingua, al latino, che per quasi due millenni ha sostanziato di sé il culto divino della Chiesa. Ecco, forse rivivificare un po' questa tradizione ritraducendoli poeticamente, senza tradirne il senso, può essere un modo per non perderli del tutto o da parte di tutti. E così, al volgere di questo giorno, propongo la mia resa dell'inno dei vespri delle ferie, nella musica che mi è propria, nel fluire pacato delle parole della nostra redenzione. Includo qui sotto anche il modulo gregoriano dell'originale latino. Eh, il latino... è proprio la lingua dell'anima mia.




Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Chiesa di S.Salvatore, Bologna, foto di V.N.

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