giovedì 3 maggio 2018

Tempo di Pasqua, a Compieta. Gesù, Redentore del Mondo

Tempo di Pasqua, a Compieta

GESÙ, REDENTORE DEL MONDO

Gesù, Redentore del mondo,
parola del Padre celeste,
di luce invisibile luce,
custode dei tuoi sempre desto,


ricrea, tu che tutto hai creato
e regoli vigile i tempi,
i corpi ora stanchi e spossati
col dolce riposo notturno.


Tu puoi, che sconfiggi l’inferno,
salvarci dal fiero nemico,
perché non seduca coloro
che tu col tuo sangue hai redento,


perché, mentre stanchi nel corpo
un po’, solo un po’, ci fermiamo,
le membra in noi dormano in modo
che l’anima ignori il torpore.


A te sia la gloria, Gesù,
che vinta la morte rifulgi
col Padre e lo Spirito santo
per sempre nei secoli eterni.
Amen.


IESU, REDÉMPTOR SAECULI
Autore: anonimo del X secolo
Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ


Iesu, redémptor saeculi,
Verbum Patris altíssimi,
lux lucis invisíbilis,
custos tuórum pérvigil:


Tu fabricátor ómnium
discrétor atque témporum,
fessa labóre córpora
noctis quiéte récrea.


Qui frangis ima tártara,
tu nos ab hoste líbera,
ne váleat sedúcere
tuo redémptos sánguine,


Ut, dum graváti córpore
brevi manémus témpore,
sic caro nostra dórmiat
ut mens sopórem nésciat.


Iesu, tibi sit glória,
qui morte victa praenites,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna saecula.
Amen.




Mi piace cantare alla fine del giorno, come inno di ringraziamento a Compieta, l'ora liturgica prima del riposo notturno, una preghiera in cui si chiede che Gesù, il Creatore del mondo e il salvatore dell'universo, sia il custode del corpo e dello spirito, perché le tenebre, realmente e figuratamente, sono sempre la mancanza della luce, del calore e in fondo di Dio. Non so, mi pare che la notte sia la privazione di quel principio vitale che è il sole che già per Francesco d'Assisi portava di Dio "significatione". E allora Gesù, che infrange gli abissi del Tartaro, va invocato perché non ci abbandoni mai, nemmeno quando dormiamo, nemmeno quando i nostri sensi hanno necessariamente bisogno di riposo. Già, anche il riposo segna, in qualche modo, il limite delle forze dell'uomo, cosa che va ribadita costantemente, soprattutto in un'epoca in cui molti vivono una sorta di delirio di onnipotenza, cercando di andare costantemente al di là del lecito, come l'Ulisse dantesco oltre le colonne d'Ercole. Ecco, questo inno di Compieta del tempo di Pasqua ce lo ricorda in modo poetico e chiaro. Anche in questo caso ho tentato di renderlo in novenari dattilici, per dargli un ritmo solenne ed elevato, perché sia cantabile e musicabile come si conviene alla grande poesia dello spirito.

Copyright (C) Federico Cinti
Immagine: Sunset Fly, V. Fouche, https://www.freeimages.com/


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